LibEreria

Ultima chiamata, per le Arti, alla Rivoluzione.

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Sala lettura – ottobre 2021

Ho un retrogusto di sonno

mentre l’autunno tarda
ad arrivare

e le foglie desiderano un po’
di giallo

un po’ di giallo

forse il mio retrogusto
è giallo

e io lo coltivo per le foglie

e poi il mio pensiero uscirà
con un pennello

e le foglie per lo stupore cadranno

solo allora
io che sono albero
potrò dormire

Lo dico usando poche parole.
Lo dico usando poco le parole.

Non salgo sulla scialuppa
Non divido la terra dal cielo
Due spirali che fanno l’amore
e noi l’intento del seme.
Non salgo sulla scialuppa
il mare è fratello
non divido l’acqua dall’aria
Sprofondare nell’abisso di un errore
questo ci è concesso.
La vita è il virus della conoscenza
perché include il tempo, fardello pesante di sensi di colpa, di incongruenze, di malinconie
cercate per piangere ancora lacrime perse,
per appoggiare i pensieri del mondo con ciclicità da capogiro, in cui tutto torna, sempre.
Esagoni negli occhi,
alveare cosciente e creatore
e se l’informazione è istantanea, smetto ieri di compiangere il domani
Sono qui per sapere
Sono qui come Avatar del mio cuore
Mi vedo finalmente
Scola sangue rosso scuro sull’ologramma virtuale, ascolta la radio che parla un’unica volta: l’informazione è una e si trova nel tutto. Sei qui perché non lo sapevi
sei qui per dare un senso a ciò che ostinatamente rimarrà caos.
Non salgo sulla scialuppa per salvarmi la pelle, vedo l’etere finalmente!

Queste candele fioche
illuminano la notte
gocce di cera rapide,
strisce sorde su vetro
colano ripide.
 Ingoio il grumo pesante
che si mischia col mio sangue
e cerco in questa luce rossa
la forza di una rivoltosa lotta
verso il niente che mi circonda.
Discorsi vuoti
attenzioni devote a valori idioti
il finto benessere mi logora
e non c’è cura per chi
vive fluttuando
mentre tu cadi a picco
col palloncino che ti avevano gonfiato…
soffrendo, domandando…
perché?
Mi guardo intorno:
vedo mio fratello
respinto con le armi,
ignorato con l’abbandono
mia sorella viene maltrattata
ed è vittima della tratta.
Mio figlio viene calpestato
le sue mani innocenti di lavoro usurato
mentre il mondo osserva
e con l’indifferenza gli restituisce
un futuro negato.
Sono aliena
di questa inesistente civiltà
di questo sentimento ipocrita
di ostentata prossimità.
Questo attimo segna
la mia distanza dal falso mondo
che io disabito
da questo putrescente trono d’occidente
che io abdico.
Questo attimo eterno è combattimento
verso occhi velati di proposito
verso chi abbassa
e si è fatto abbassare il mento.
​Verso il pomposo rito
del tempio grasso e malnutrito.
Verso chi muove la guerra
fingendo passo di pace,
verso tutte le preghiere
rivolte ad un Dio messo a tacere.
Verso chi dice di amare
e di loro-di noi non ne vuole sapere.

Oursentimento
curvatura ok, contact;
Cassiope brilla nuda
e tu connect, let’s play.
Oursentimento
drive my life away, con sé;
in crazy spazio-tempo
il cuore starts, and pulse.
Oursentimento
supernova blast, in space;
degravitazionato vago up, and down.
Oursentimento
sul display in mode “stand by”;
interfacciando mutamenti day, and night.
Oursentimento
is playing my soul e sia, così;
in orbita lunare
un Credo rigth, for me.
Oursentimento
unidentified, object;
siamo gli alieni
in questo planet off, eject.

Curvato e cupo
su note malinconiche
accordate sul passato,
l’aria s’impregna di stanchezza
e le finestre chiuse
trattengono i ricordi.
Se provassi ad alzare la testa
e scorgere nell’orizzonte
una nuova chiave di Sol,
a muovere le dita
come a sfiorar la pelle
di un amore giovane che attende.
Spalanca le finestre,
lasciati attraversare dalla vita;
non puoi impedirle il passaggio
puoi prepararti allo scontro.
Mentre ti vesti di strati di saggezza
i tuoi calli acquistano valore,
le tue fragilità sono al sicuro
dentro parentesi d’esperienza.
L’alba può trovarti
di nuovo sereno,
una moka prepara il caffè,
per due.
La partitura è davanti a te,
vuota,
sarà una nuova canzone.

Vorrei gridare così forte
da far tremare e infrangere
tutte le tue paure e
le tue insicurezze.
Riuscire a spogliarti
di quella corazza che
giorno dopo giorno
diventa sempre
più impenetrabile.
Portarti di fronte
a uno specchio d’acqua
dove farti rigenerare
e finalmente farti guardare
con occhi nuovi e innamorati.
Così potrei finalmente
cantarti la canzone con cui amavi addormentarti
e permetterti di sognare di nuovo.

Non possiamo fare altro
che lottare
agire
rischiare

il buon comandamento
dice di non sprecare la vita

noi due non ci pensiamo nemmeno
lo dimostriamo a suon di baci

loro lo dimostrano
ammazzandosi dentro tristi bicchieri
loro lo dimostrano
spegnendosi davanti a tv accese
non possiamo fare altro
che cambiare il cambiabile,
quindi tutto

iniziamo da qui
iniziamo a onorare la gioia
avendo rispetto di ogni lacrima
loro non ci pensano nemmeno
noi invece saremo qui
memorie di un abbraccio
euforicamente testardi
testimoni di un miracolo

Come on, leave your home!
Just get your lipstick and you’ll look so fine
Go on, yust tell your mom
“Be sure, i won’t be late”
Go on, and close the door
Leave your problems lock all your tughts
We’re coming , just to pick up by car
Cause “yeeah”: it’s time for saturday night!
There isn’t so Much time, to be “out self”, together
A change to

This week is comin’to its end
For god-sake (it) won’t come again!
My books are growin’ everyday
Doing my job but always late
I’m sick of tv and social stuff
Believe me I’ve just had enough
I guess I need break from my day

Maybe a little runaway
Can’t really have a serious fight
With the trafic city lights
There is nothing more to see
In this bored TV screen
I know there are so many ways
But there ‘s just one special place
Where you can really get that bite
In ……night

Le sfumature dell’azzurro sono mutevoli, mai scontate e sempre d’effetto.
Incorniciano una finestra che mostra sempre nuovi luoghi, a volte indefiniti, altre cosparsi di nuvole.
Una voce metallica, a volte più umana, annuncia le istruzioni, mentre la mente distratta segue contorni di cielo per trovare nuovi elementi. Quanto sono profonde le nuvole?
Come fanno a non essere scalfite dal sole, ma vengono solo attraversate? Sempre più alte, ma mai banali e ad ogni sguardo nuove.
L’estate è arrivata senza troppa timidezza, sprigionando da subito tutto il suo calore e quella voglia di vita che risveglia dal torpore dell’inverno.
Il mondo è rimasto in letargo, come cristallizzato in un lockdown forzato, mentre la natura se ne frega. Il profitto non è riuscito a fermare l’ineluttabilità delle circostanze, il denaro non è stato un movente abbastanza forte per mostrarci quanto in realtà siamo fragili, senza dimenticare la nostra natura di creature con pretese da creatori.
La realtà che ci circonda si ribella per farci capire “quanto sia fragile la forza”, sembrerà strano, ma l’ho letto proprio su una penna e mi trovo molto in sintonia con l’autore di questa frase. A volte dovremmo tenerlo bene a mente.
Da quando c’è il COVID molte cose sono cambiate, una tra queste è la nuova usanza di “salutarsi a distanza” o con “i pugni chiusi”. Un gesto che mi lascia sempre un po’ stupita, ma che mostra il modo in cui, ormai, ci approcciamo alla vita e alle persone.
Molti si reputano “di successo”, altri sono “self made men”, se penso a me, vedo che sono un “risultato”. Sono quell’uguale che dopo una somma ha mostrato i denti, stretto i pugni perché altrimenti sarei rimasta un’incognita. Sono quel meno che si è moltiplicato per se stesso per riuscire ad emergere tra i più.
I miei migliori insegnanti?
Indubbiamente il dolore, quello cieco, che ha preso un po’ di luce dalla consapevolezza. Un altro grande maestro è stato il Tempo, sembrerà strano, ma mi ha dato modo di scoprire il vero aspetto delle persone, delle circostanze, svelandomi anche un po’ di me.

Non coloro di giallo
Pensieri prestati
Mi vesto d’autunno
Per rimanere d’estate
Conosco le foglie
E piccoli sassi
Di pioggia bagnati
Alberi antichi
Mantelli rossi
E fiori annebbiati
Mi conosco
Di terra di mare
Imbiancato
Ma ho bisogno
D’inverno di sole
Sbiancato
Di arancio che
Bagna la sera
Su pendii misteriosi
Passerà un vento
D’ottobre colorato
Di me che ho risvolti
D’aprile abbandonati
Di maggio
Sarò tempo
Trascorso magiche
Parole volanti
Freddo di pensieri
E speranza di rose
Cresciute con rabbia
Sbocceranno di neve

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