L’inequivocabile volo della rondine
porta via ogni incertezza
e dissolve le nuvole
Abbiamo
solo due occhi che si muovono assieme
e abbiamo
ben due sguardi che si muovono assieme
La differenza è su quanti lavori
quante nomenclature di logorio
Cosa vado facendo
alla mia memoria che si chiama altrui
quando è come sempre in costruzione
la scena non lo dice
la distanza sì
il luogo visitato non lo dice
il tempo inventato sì
Il senso è sempre doppio
non dire è sempre doppio
Sembra
quella cosa che diciamo storia
la lotta infinita tra sguardo e occhio
epifania allo specchio
che il cuore
qui in apparenza non implicato
chiama ricordo
Significante o significato:
grosso modo la distanza posta
tra me e tra te, spazio
che riempiamo con parole
sussurrate a volte,
ma dette quasi mai.
Aspettarti significa ascoltare:
il sibilo del vento, il fruscio delle foglie.
Lo spazio del silenzio che riempiamo di parole
sussurrate a volte, dette quasi mai.
Ci vuole occhio
a distinguere la tua sagoma veloce
apparire nello specchietto
dell’auto in divieto di sosta.
Sospesa.
Ecco come vivo.
Tra un vento che scompiglia i miei capelli e un sospiro che calma i miei ricordi.
Tra un raggio di sole che illumina il pulviscolo, che sembra risposarsi dopo un lungo viaggio, e un raggio di luna che sembra indicare la via dei miei sogni.
Tra un sorriso che non si arrende e una lacrima prepotente che mi riga il viso.
Tra una piega intorno agli occhi e un solco che disegna ghirigori nell’anima.
Vivo così, con il mio disordine ordinato e con le mie dubbiose certezze.
Aspettando quel salto nel vuoto che è la vita.
La bellezza se n’è andata da un po’.
Non ho nulla da dire.
Ma sento di dover dire tutto.
Non è la contraddizione
a sorprendermi.
Sono queste lancette storte.
Al polso, l’invisibile giudice:
c’è ancora tempo,
dice.
Versa su quel prato
Un goccio di follia
Tingi di smemoratezza
La tua giacca
Stira i tuoi pantaloni
Con farfalle e grilli
Canterini
Luccichio
Di favole
E tappeti volanti
Pieghe di
Tessuti intarsiati
Di
Soli e lune
Che si rincorrono
Pasticcio
Di confuse parole
E canzoni
Questa notte
Non si dorme
Perché la luna
Ci vuole svegli
E tanto
Il sole
È andato in vacanza
Sogni d’oro
Pazza gente
Con gli occhi
Ben aperti
E le braccia verso
Il cielo
Shhhhhh
Ecco il canto
Della luna
Sul crinale argentato
Modulato il suo respiro
Sul ritmo
Cadenzato
Dei nostri cuori
All’unisono
𝙎𝙚𝙧𝙫𝙞𝙧𝙖𝙣𝙣𝙤 𝙖𝙯𝙯𝙪𝙧𝙧𝙞 𝙥𝙚𝙧 𝙘𝙞𝙚𝙡𝙞 𝙣𝙖𝙨𝙘𝙤𝙨𝙩𝙞 𝙙𝙞 𝙢𝙖𝙜𝙜𝙞𝙤
