LibEreria

Ultima chiamata, per le Arti, alla Rivoluzione.

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Sala lettura – dicembre 2021

Per eliminare il male
devi prendere luce

scacciare la furia
che in te si è evocata

centrarti sul pensare
ogni cosa benedizione
o segnale

se tocchi quel punto
matematico e misterioso
allora improvvisamente
accade

cade
il bisogno
di chiamarlo male
di cercarne la fine

allora improvvisamente
hai ogni chiave

se vedi bene
che hai eliminato
non il male
ma la parola male

se vedi bene
che forza ha agito
su ciò che ti racconti

e ti conosci e ringrazi
l’occasione
che chiamasti male
e che non è mai
esistita

vedrai che il pensante
è un falso problema

è un interruttore
ma non è la luce

per rinominare il male
devi conquistare la luce

Nessuno può ricostruire
il tuo puzzle
nessuno può conoscerne
tutti i pezzi
come te che li hai tagliati
che hai cercato di far combaciare
tutte le sfumature
tentando di ricostruire il disegno
che non è mai quello che immaginavi

Non cercare aiuto
non cercare ascolto
solo tu puoi ricomporre
gli innumerevoli pezzi
che alla fine daranno l’immagine
di una cosa inaspettata
e fragile
come un puzzle

E se tornassi su quella rotaia
Fare dieci scalini e cadere
E tornare, quella linea
Che cade, che stupida!
Finiscila di contare stelle
Smettila di credere che finiranno
Le conterai in eterno
Qualcosa ti cadrà sulla testa
Rotazione di missili
Di cartone e cioccolato
Bombe che sembrano giocattoli
Sono bottiglie mascherate da superalcolico
Bevi, dimentica
Shhhhhh! Zitto
Ascolta il suono scricchiolante
Del tuo cuore invecchiato
I mille pezzi della tua vita
Che affannosamente cerchi
Di incollare
E basta!
Lasciali cadere quei pezzi
E se poi resterai nudo
Forse avrai freddo
Ma leggero potrai scappare
Passa quel tunnel dai
Io ti aspetto dall’altra parte

Ora dimmi;
quand’è per te il tempo della fioritura?
Perché, sento i petali intorpiditi
di voli posticipati.
Posso imprigionare tanta bellezza?
Il Sole mi chiama,
in coro l’universo si proclama
pronto al mio arrivo.
Vado.
Provo il miracolo dell’esistenza.
Vorrei conoscere il volto dell’amore.
Che sia per un minuto
o per l’eternità, non conta.
Conta ritrovarsi
pieni di una gioia inspiegabile
di dimenticanza e abbandono
a chi confina con te in tutto.

Mi piace guidare
con la musica che accarezza
i miei pensieri,
come il vento fa con i miei capelli.
Quando guido,
il cuore esplora la mia mente
e le note di canzoni a me care fanno il resto.
Così, il passato si mescola
al presente,
sorridendo al futuro.
I ricordi rincorrono i rimpianti.
Un sorriso addolcisce il mio viso, troppo spesso teso e pensieroso.
E una lacrima scende velocemente facendosi strada,
sfidando la forza di gravità.
E, guardando accanto a me,
mi sembra di vederti…

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