Il bruco che odiava le farfalle

COLLANA NUMERATA

Il bruco che odiava le farfalle

Flavio Paolo Cartosio

Ecco cos’è. Se il movente è semplice, la strada lo sarà.

«Scrivo per egoismo e perché farlo mi aiuta a pensare.

Ho bisogno di quella fase riflessiva che richiede silenzio assoluto e possibilmente penombra,
ne ho bisogno perché molte volte dovrò chiudere gli occhi per osservare con attenzione la scena da descrivere.
Mi serve una base emotiva non un’idea, devo aver visitato ed abitato il luogo che sto per raccontare e non sempre,
 anzi quasi mai, si tratta di un luogo fisico. Solo dopo cerco il modo più coinvolgente per rappresentarlo.

Questo è il mio modo di scrivere e rispecchia il mio modo d’essere.

Non scrivo per chi legge, ma condivido il risultato
di questo processo cognitivo con l’intento di scuotere, di creare dialogo e di far partecipare
perché voglio che cinque, sei parole, acquistino la forza di un pugno nello stomaco,
che riescano ad essere immagine, punto a riassumere stati d’animo.»