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Maggio 2020 – Alessandro Mazzà
Gli Autori che si “improvvisano” distributori?
A parte che non è esatto e che siamo catena umana (e che la gente meno capisce e più parla), “improvvisarsi” è pensiero vecchio.
Tutti possiamo fare tutto, se studiamo come farlo.
Basta coi titoli e con gli “albi professionali”!
Bisogna che torniamo a ingegnarci tutti per costruire ciò di cui abbiamo bisogno, senza delegare.
Delegare ha anche un altissimo costo, in tanti tipi di moneta.
Ci consideriamo editori?
Tra le altre cose, sì.
Gli unici in Italia, per la precisione.
Stiamo salvando dall’isolamento gli Autori seri.
Ah no, ma voi siete grandi scrittori e liberi e “anarchici” e cercate il mecenate coi “capitali” che si fa il culo per voi.
Volete non pagare (ed è giusto) però senza far nulla.
Volete non pagare (come diciamo anche noi, ovviamente) però, voi non facendo nulla, ci devono essere altri che fanno per voi senza guadagnarci. Cioè tutti devono guadagnare dal proprio lavoro (giusto) ma non i “distributori” del vostro preziosissimo libro.
Eh sì, perché poi però se mettiamo in campo i “distributori” il vostro guadagno se ne va nel cesso.
Criticare è figo una volta. Criticare senza sapere è figo tre volte.
Questa è l’Era Tastieroica.
Il peggio è per chi fa così, il meglio è per chi agisce.
Una soluzione non c’è e tutti piangono.
Quando arriva la soluzione tutti criticano.
Va benissimo così perché noi, non cercando assolutamente alcun guadagno e non essendo “ditta” (pensiero vecchio), vogliamo a bordo solo gente intelligente (che sa inter-legere).
Abbiamo creato Libereria come soluzione etica e praticabile per tutti gli Autori che pensano di voler cambiare qualcosa.
Chi non ci sta (o soprattutto non capisce) può anche guardare altrove, anzi ci farà felicissimi.
Ma “don’t criticize what you can’t understand!” (cit. Bob).
Ah, no? È più bello fare i critici fighi dietro le tastiere?
Va bene, va bene, dov’è la parte nostra del problema?
Anzi, ci dà ragione, ogni giorno, anche Darwin.